Aquileia celebra quest’anno il traguardo dei 25 anni dal conferimento del prestigioso titolo di “sito patrimonio dell’Umanità” e, nell’occasione, la Fondazione Aquileia, ente gestore del sito UNESCO è gold sponsor di Barcolana 55.
«Una scelta – sottolinea il presidente della Fondazione Aquileia Roberto Corciulo - condivisa con il Comune di Aquileia, la Basilica di Aquileia e la Direzione regionale Musei FVG - Museo archeologico nazionale di Aquileia per valorizzare l’antico legame tra Aquileia e il mare, il suo ruolo strategico quale ponte culturale oltre che commerciale e trasmettere il messaggio soprattutto alle nuove generazioni. Una delle sfide più importanti per tutti noi - spiega Corciulo - è coinvolgere e rendere i giovani più consapevoli del patrimonio culturale e del suo valore e Barcolana, che riserva sempre grande attenzione e ampi spazi a questa fascia d’età, è un luogo ideale per promuovere questo messaggio oltre che per raccontare Aquileia e le sue eccellenze tra storia, natura ed enogastronomia all’interno di questa grande festa del mare».
Aquileia e il mare
L’acqua ha contribuito a scrivere la storia di questo territorio fin dai tempi degli antichi Romani. Aquileia era cerniera tra la grande via del Mediterraneo e il nord, un hub importantissimo e cosmopolita. Il motore economico di questa fittissima rete di scambi era il porto fluviale, una delle aree archeologiche più importanti di Aquileia e 2000 anni fa il porto più settentrionale del Mediterraneo.
I muri di sponda, le banchine, i blocchi con foro passante per l’ormeggio, i muri dei magazzini, le rampe di raccordo tra i piani di carico, gli innesti delle strade che si dirigevano verso il cuore della città lasciano immaginare ancor oggi la maestosità e la funzionalità delle strutture, la vivacità dei traffici e delle contrattazioni, la varietà delle merci, il lavoro dei numerosi operatori portuali, la mescolanza di etnie e di culture. Quella mescolanza che fece di Aquileia un vitale luogo d’incontro di genti di ogni provenienza, di idee, di variegati impulsi religiosi.
Il nuovo allestimento del Museo archeologico nazionale racconta, attraverso le sue ricche collezioni, il ruolo strategico di Aquileia quale snodo di traffici mediterranei. Iscrizioni, stele funerarie, ritratti, insieme alle straordinarie raccolte di gemme, manufatti in ambra, ceramica e vetro, testimoniano come la città durante l’età romana fu un centro economico di primaria importanza, luogo di passaggio e di incontro di persone, saperi, religioni e culture diverse.
La grandiosa Basilica patriarcale che contiene una delle più stupefacenti superfici mosaicate dell’Occidente. Risalente al IV secolo, il mosaico, visibile appena si entra in Basilica, è esteso per 750 metri quadrati ed è ricco di simboli, di elementi, di figure allegoriche.
Il tappeto musivo culmina nel “mare di Giona”, che occupa circa 340 mq e fornisce uno straordinario spaccato di vita marina con scene di pesca, in cui sono letteralmente immerse le tre scene della storia del profeta del vecchio testamento (Giona inghiottito dal mostro marino, Giona rigettato dall’animale, Giona che si riposa sotto una pianta di cucurbitacee).
Al di là dei significati allusivi, legati al messaggio dell’evangelizzazione, colpisce la varietà dei pesci e dei volatili e la loro riconoscibilità: anguille, meduse, triglie, razze ocellate, bottoni di mare, polpi, meduse, delfini, alzavole, anatre, definiscono non un mare qualsiasi, ma proprio il mare Adriatico.